Santa Teresa Gallura: Una pittoresca terrazza sulla Corsica

Uno scorcio irresistibile che si affaccia sulla Corsica, mare e spiagge uniche in Italia, tutto questo in Sardegna.

Origini recenti

Accovacciata su un tavolato roccioso e affacciata sulle Bocche di Bonifacio, Santa Teresa Gallura è il comune più a Nord della Sardegna. Sebbene nel territorio si siano sovrapposte le civiltà nuragica, romana e medievale, delle quali si conservano ampie vestigia, l’attuale centro abitato ha origini recenti.
È infatti solo nel 1808 che, grazie al Decreto Regio di Vittorio Emanuele I volto a limitare il contrabbando con la Corsica, nasce la nuova comunità, composta da sardi, corsi e pescatori di origine ponzese.

Doppia bandiera blu

Il paese, dal quale si gode un panorama stupendo che arriva sino alla Corsica, si inserisce in una costa molto frastagliata, con fiordi selvaggi, lunghi arenili e desolate calette.
Tuttavia un riparo dal vento si trova sempre.
La spiaggia di Rena Bianca, con tonalità rosa per la presenza di frammenti di rocce e corallo, è nominata dal 1987 Bandiera Blu d’Europa; di recente ha ottenuto lo stesso riconoscimento Rena di Ponente, situata nella penisola di Capo Testa. L’offerta balneare è davvero pregevole.

Santa Reparata vanta ricche scogliere che ne fanno meta prescelta dai sub, mentre Porto Pozzo è perfetta per i bambini per via dei bassi fondali. Valle dell’Erica invece sembra compiacersi fra artistiche rocce levigate dal vento, Conca Verde infine profuma di macchia mediterranea e alberi d’alto fusto.

Valle della luna Valle della luna

Cava e capolinea romano

Il patrimonio naturalistico di Santa Teresa non è costituito solo dal mare. Punta Falcone, la scogliera isolana più a nord, è l’ideale per gli amanti di pace e solitudine, tra isolati macigni e gabbiani che sorvolano indisturbati.
Posizione e morfologia fanno invece di Capo Testa un paradiso per gli appassionati di free climbing. All’interno della penisola si apre la Valle della Luna, frequentata da una comunità hippy, con rocce granitiche a formare una gola che corre fino al mare. Nel periodo romano la zona era utilizzata come cava.

Lo stesso toponimo Capo Testa nasce in quest’epoca perché capolinea delle strade che conducevano al Sud Sardegna: qui era infatti ubicato l’antico centro di Tibula.
Ma le tracce del passato non si limitano all’epoca romana. Merita una visita il complesso archeologico Lu Brandali, con nuraghe a corridoio, villaggio e tomba dei giganti.
Un’altra testimonianza nuragica è La Testa, il cui studio ha evidenziato che era abitato da una comunità con economia sviluppata.

Più fortilizi che edifici religiosi

Decisamente più recente è la Torre Longosarda, che ancora svetta nel paese. Risalente al 1577, è una delle più grandi del sistema di fortificazioni messo a punto dagli aragonesi per fermare le scorrerie dei pirati.

Nella zona si ergeva anche un castello, conteso tra spagnoli e arborensi, distrutto dopo appena un secolo dalla costruzione e ormai ridotto a rudere. Non particolarmente significative le testimonianze di carattere religioso: la parrocchiale di San Vittorio, la seicentesca Nostra Signora del Buoncammino, la chiesa di San Pasquale nella frazione omonima.

A tavola ravioli

La cucina teresina coniuga la genuinità delle antiche ricette dell’entroterra gallurese con quelle marinare portate dai pescatori.
I piatti più caratteristici sono la suppa cuata, sformato di pane, formaggio e brodo, e i ravioli alla gallurese, riempiti con ricotta e scorza d’arance.

I pesci vengono spesso cotti al forno, utilizzando il Vermentino DOCG. Una particolarità della zona è mangiare i ravioli anche a fine pasto, ma fritti e addolciti col miele. Si possono degustare nei vari ristoranti del centro, affollatissimo nelle notti estive. Da piazza Vittorio Emanuele partono le vie disposte a scacchiera, un unicum in Sardegna.
Eventi culturali vengono organizzati anche nel porto, punto di riferimento per i collegamenti marittimi con la Corsica e opzione di partenza per l’arcipelago di La Maddalena.
Sulle banchine si affacciano attività artigianali e commerciali, ristoranti e bar, con una cascata a ingentilire il complesso.

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